3ª domenica di Quaresima anno C

Il Vangelo di questa terza domenica di quaresima è un invito chiaro e forte alla conversione, che in questo tempo di purificazione e rinascita risuona come monito per noi ad approfittare dell’opportunità favorevole che si apre dinanzi a noi, quella cioè della misericordia di Dio. Poiché sta usando misericordia, diamoci da fare perchè al nostra vita si orienti in maniera decisa a Lui e fiorisca e porti frutti maturi.

La pagina evangelica – propria dell’evangelista Luca – si apre con il rimando a due fatti di cronaca che Gesù “sfrutta” nella sua predicazione per precisare due elementi fondamentali.

Anzitutto, smantella la falsa credenza che quello che ci accade di negativo nella vita sia una sorta di punizione divina commisurata alle nostre colpe! Dio non è un carnefice o un vendicatore! Dio è misericordioso. Ma al tempo stesso Gesù ribadisce che nessun uomo può ritenersi esentato da un cammino di conversione, senza del quale l’unica prospettiva possibile è quella dell’auto-distruzione. L’inferno non è stato creato da Dio, ma l’ha creato l’uomo, che chiudendosi pervicacemente in se stesso non si è aperto alla misericordia di Dio, cambiando vita.

“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”: non è una minaccia, ma una sollecitazione ad entrare subito in un cammino di conversione per la vita. Non sono gli altri che devono convertirsi, ma sono io che devo convertirmi al Dio della misericordia per testimoniare agli altri di essere un peccatore amato.

La parabola che chiude la pagina evangelica ritorna sul tema della misericordia di Dio, che si declina come pazienza e fiducia. Dio non è un padrone che non dà chance, ma è un padre che ci sprona a cambiare vita, che pazientemente sa attendere perchè ama. È un Dio che ci assedia per risvegliarci alla vita, un Dio che non si dà per vinto di fronte alla nostra aridità. “Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio di ciò che puoi diventare” (Rilke).

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