Domenica delle Palme e della Passione del Signore anno C

“Tutta la folla, che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto”. Con queste parole l’evangelista Luca ci ha condotto alla conclusione del suo racconto della Passione e Morte di Gesù. Quella folla siamo anche noi, chiamati a ripensare a quanto accaduto a Gesù per convertire decisamente la nostra vita e conformarci alla sua statura. Abbiamo ascoltato e contemplato Gesù, nel momento più drammatico della sua vita, comportarsi in un modo solenne, misericordioso, generoso: egli si affida totalmente al Padre, sorregge e perdona i discepoli che non lo capiscono, non è ostile verso i nemici che lo trattano male, accoglie i peccatori pentiti. Sia questo Gesù il nostro modello, sia Lui la sorgente di vita nuova.


I personaggi che ruotano intorno a Gesù in quelle ore drammatiche sono tanti: perchè la misericordia di Gesù arrivi e porti effetto ci vuole però l’atteggiamento buono da parte delle persone. Ripensiamo a due personaggi che sono stati nominati nel racconto della Passione.


Il primo è Erode a cui Pilato ha mandato Gesù. Era curioso di incontrare Gesù, ne aveva sentito parlare: questa volta ha l’occasione di incontrarlo. Voleva vedere qualche Suo miracolo. Gesù non gli disse nemmeno una parola. È uno di quegli aspetti interessanti del racconto: Gesù, così buono, di fronte a un uomo vuoto, superficiale, vanitoso, curioso tace. lo irrita perchè non gli risponde. Erode lo rimanda a Pilato considerandolo un povero pazzo.


Un altro personaggio si pone di fronte a Gesù con un atteggiamento ben diverso. Uno dei due malfattori crocifissi insieme con lui si rivolge a Gesù chiamandolo per nome e chiedendogli di ricordarsi di lui nel suo regno. Riconosce di aver sbagliato nella sua vita e di essersi meritata anche quella condanna. Riconosce che Gesù è innocente. Gesù gli risponde e lo fa con affetto: “Oggi con me sarai nel paradiso”.


A Erode non risponde, a questo malfattore risponde con grande misericordia. Cosa cambia? L’atteggiamento della persona. E noi con quale atteggiamento ci mettiamo di fronte a Gesù? Con l’atteggiamento curioso di Erode che vuole avere da Gesù qualcosa? Lo troveremo muto: non ci dirà niente. Resteremo delusi e amareggiati, ma la colpa è nostra perchè Gesù tace. Se, invece, ci mettiamo di fronte a Lui con l’atteggiamento umile di chi riconosce il proprio peccato e chiede a Gesù come il malfattore “Ricordati di me”, ascolteremo anche noi la sua Parola che ci promette, e lo fa seriamente: “Sarai con me nel paradiso”.

 

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